venerdì 11 luglio 2008

Incentivi bebe' ai dipendenti

Incentivi bebè ai dipendenti

Scenario
Il panorama italiano del lavoro ha sicuramente una serie di gravi problemi e di vincoli seri, dalla mancanza cronica per determinate figure alla rigidità ortodossa di alcune pratiche fiscali.
Detto questo nel mio piccolo posso notare che in alcuni settori le aziende sono sempre alla ricerca di strumenti di incentivazione che riescano a fidelizzare maggiormente il lavoratore (faccio riferimento al mio settore che è quello IT).

Sullo stesso piano ci sono i nuovi e gravosi aumenti del costo della vita ed in particolare nei costi relativi al mantenimento dei bambini piccoli.

Proposta

In questo scenario propongo un semplice strumento di incentivazione per i lavoratori con bambini appena nati e con il quale l'azienda può devolvere al lavoratore un bonus di massimo 1000 euro all'anno da consumarsi obbligatoriamente in spese per il bambino.

Nel dettaglio:

1) il bonus viene configurato come un omaggio al dipendente con un trattamente fiscale semplificato e maggiormente competitivo: l'intero ammontare non entra nel calcolo del reddito del lavoratore (e quindi non viene tassato) mentre per l'azienda il costo è interamente deducibile dal reddito d'impresa e l'IVA viene resa totalmente detraibile.

2) il bonus può essere costituito da una (o più) carta prepagata (per esercizi che trattano prodotti per bambini) oppure corrisposto al lavoratore a consuntivo dopo presentazione di scontrini fiscali riportanti gli acquisti inerenti solamente beni preventivamente autorizzati.

3) le carte o i consuntivi possono riguardare solamente le seguenti categorie di prodotti: cibo in scatola (omogeneizzati, ad esempio), latte in polvere o liquido (oppure latte fresco), vestiario, oggetti di prima necessità (biberon, carrozzine, lettini, etc..). Sono esclusi i giocattoli, interventi medici e/o rate di asili nidi.

4) il dipendente che accetta il bonus si impegna a restare in azienda per tutta la durata dello stesso (1 anno minimo), altrimenti l'azienda può provvedere alla trattenuta della quota parte di bonus maturata a partire dalla data delle dimissioni allo scadere dell'anno solare calcolato a parire dalla data di accettazione del bonus.

5) il bonus è applicabile a situazioni di lavoratori con contratto a tempo indeterminato sia a lavoratori con contratto a progetto (in quest'ultimo caso il punto precedente non è applicabile).

6) il bonus è applicabile per massimo 2 volte nei primi 2 anni di vita del bebè.

7) non è prevista alcuna distinzione dell'ammontare massimo del bonus in funzione del reddito del lavoratore (al contrario degli assegni INPS per i nuclei familiari), ma il tutto è lasciato alla posizione che ogni singola azienda vuole assumere.

Obiettivi
Da una parte fornire le imprese di uno strumento di incentivazione moderno ed efficace, dall'altra consentire alle coppie con bambini piccoli una ancora (seppur piccola) di salvezza contro il caro vita.

Copertura finanziaria
In questo caso penso che non debba essere contemplata una copertura specifica (in realtà il costo per lo stato può essere calcolato come mancato incasso in termini di tasse non raccolte sull'eccedenza rispetto agli attuali 250 euro e passa che è la soglia di omaggi ai dipendenti per cui gli omaggi stessi non vengono considerati nel reddito personale) ma considerare il costo come una spesa socialmente utile.

Autore: MassiGrassi

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Voti totali ricevuti: 9
Termine delle votazioni: 19/07/2008 14.42.55
Eisto delle votazioni: APPROVATA
(Voti favorevoli: 8. Voti contrari: respingo=1, irrealistica=0, copiata= 0.)

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