lunedì 14 luglio 2008

Riforma delle concessioni autostradali

Nel quinquennio 1999-2003, sono stati quasi 17 miliardi di euro di pedaggi incassati dalle concessioni autostradali, ma quanti investimeni sono stati fatti per mgliorare la tecnologia dei trasporti e le infrastutture? Soli 3,5 miliardi.
Le spese di gestione generalmente non ammontano a più di un terzo dei ricavi, pertanto si tratta di un’immensa quantità di denaro che è finito in puri profitti, imposte sul reddito e impieghi finanziari vari. Gli italiani pagano ogni anno circa 5 miliardi di euro di pedaggi eppure la rete autostradale italiana, è la stessa in km di 35 anni fa.
I pedaggi autostradali incidono sul costo per km delle automobili all’incirca quanto l’imposta sulla benzina: rispetto ad altri paesi nei quali le autostrade sono gratuite, od a paesi quali Svizzera, Austria, Germania ed Inghilterra chi viaggia in autostrada in Italia subisce una tassazione almeno doppia!
La causa principale di questa situazione risale alla privatizzazione della maggior parte dei tratti autostradali, effettuata con modalità volte esclusivamente a massimizzare l’introito per l’Iri (si "regalava" l’estensione della concessione per quaranta anni,anche se gli investimenti pregressi erano stati pressoché interamente ammortizzati); estendendo le concessioni, anche se per periodi di tempo inferiori, ogni qual volta le società concessionarie attuano interventi di manutenzione straordinaria, gli italiani non vedranno mai passare definitivamene allo Stato tali infrastrutture.

Proposta:

Porre fine a questo sitema facendo gradualmente passare la gestione delle autostrade allo Stato. Ogni qual volta che scadranno le concessioni (vi sono ventiquattro concessionarie), si assegneranno i singoli servizi (manutenzione, pulizia, esazione) con gare separate e i nuovi investimenti con le normali procedure di appalto, mentre i ricavi provenienti dall’utenza affluirannno ad un fondo pubblico. In questa direzione sta andando, ad esempio, la Germania, dove l’esazione dei pedaggi sui mezzi pesanti è affidata a una società privata, i ricavi affluiscono a un fondo pubblico, mentre la manutenzione di singoli tratti è spesso affidata con gare a società private (incremento anche della concorrenza).
Ed i pedaggi? Si manterranno durante una prima fase che servirà, nell’arco di dieci anni, a preparare progressivamente per poi adottare un sistema similare a quello in uso in svizzera ed Austria: il tagliando “prepagato”.
Tale tagliando potrà avere validità di 2 o 7 giorni ed 1, 6, 12 mesi.

La copertura finanziaria è intrinseca al nuovo sistema poiché tutti i ricavi provenienti dall'utenza andranno allo Stato.


Autore: FiammaNera

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